
Nessuno disturbi i nidi delle Cicogne bianche per gioco o per curiosità!
COMUNICATO STAMPA
Si ripresenta puntualmente il problema dei droni sui nidi della Cicogna bianca in Calabria in un periodo particolarmente sensibile e delicato per la specie. Nei giorni scorsi sono girate in rete e tra i gruppi whatsApp foto di nidi di cicogne fotografati con droni a pochi metri di altezza!
In questa fase le coppie si apprestano a deporre le uova, un disturbo come quello di un drone fatto sorvolare a pochi metri di altezza dal nido potrebbe portare la coppia ad abbandonare il nido o addirittura indurre i giovani a buttarsi nel vuoto per lo spavento, come già successo in alcuni casi negli anni passati.
Le giovani cicogne, una volta a terra, non essendo ancora in grado di volare, non riescono a tornare nel nido e quindi saranno oggetto di predazione da parte di animali selvatici, cani, volpi o dall’uomo stesso.
Un danno enorme per una specie che sta cercando di ritornare a nidificare in Calabria dopo un’assenza di oltre 500 anni, un attentato alla biodiversità!
Si tratta, quella del disturbo ai nidi, di una pratica scellerata, pericolosa, vietata sia dalle normative nazionali che comunitarie.
Intensificheremo gli sforzi di sorveglianza ai nidi sostengono i volontari della Lipu e segnaleremo come sempre, eventuali infrazioni agli organi di polizia preposti.
Sono già state avvisate le autorità competenti e inviate delle lettere ai comuni nei cui territori ricadono le nidificazioni della Cicogna bianca per concordare un piano di azione con i sindaci e proporre loro una specifica delibera per vietare l’uso dei droni in prossimità dei nidi anche con l’installazione di tabelle esplicative.
La presenza della Cicogna bianca rappresenta un bene prezioso per la Calabria e per l’Italia intera, un valore aggiunto per la fauna calabrese. Non permetteremo a poche sprovvedute persone di attentare a questo prezioso patrimonio, sostengono ancora i volontari Lipu, che condannano in maniera ferma questi comportamenti irresponsabili e invitano chiunque a segnalare all’Associazione o alle autorità competenti casi del genere.
La Lipu di Rende da oltre 20 anni è impegnata con i suoi volontari per favorire il ritorno di questa specie in Calabria. Molta è dunque la rabbia e la delusione per quanto accaduto.
Con l’arrivo dei primi fratini sulle spiagge calabresi è partita l’attività di monitoraggio dei volontari Lipu alla ricerca del piccolo limicolo.
È partita nei giorni scorsi l'attività di monitoraggio sul fratino (Charadrius alexandrinus), una specie che nidifica sulle spiagge calabresi facendo solo una piccola buchetta poco profonda sulla sabbia.
Viste le modalità di nidificazione e lo sfruttamento del suo habitat, la popolazione italiana di fratino è andata incontro ad forte declino (diminuita di oltre il 50% negli ultimi dieci anni). La specie è inserita nell’Allegato I della Direttiva “Uccelli” (Direttiva 2009/147/CE) e considerata in pericolo (EN, Endangered) dalla Lista Rossa degli Uccelli nidificanti in Italia (2021).
Per salvaguardare la specie in Calabria, un gruppo di circa 30 volontari della Lipu, in coordinamento con il Comitato Nazionale per la Conservazione del Fratino (CNCF), monitorerà da marzo sino a metà agosto un totale di circa 60 km di costa divisi tra Ionio e Tirreno, in tutte le province calabresi, alla ricerca di questo raro limicolo per segnalarne e proteggerne le nidificazioni e raccogliere dati sulla popolazione calabrese della specie.
All’attività di monitoraggio verrà affiancata un'opera di sensibilizzazione, diretta alle Amministrazioni locali e alla popolazione, utile ad informare sui pericoli e sulle minacce che stanno conducendo questa specie sull'orlo dell'estinzione.
A tal proposito, nei giorni scorsi la Lipu Calabria ha inviato 32 PEC ai Sindaci di altrettanti Comuni costieri calabresi, oltre che agli Enti gestori per i Parchi marini regionali e al comando regionale dei Carabinieri Forestali della Calabria, per informarli dell’attività di monitoraggio che verrà svolta dai Volontari Lipu su spiagge ricadenti all’interno dei loro territori.
La lettera contiene anche alcune richieste, ovvero delle misure che i Comuni dovrebbero mettere in atto per salvaguardare lo stato di conservazione delle spiagge e per garantire la sopravvivenza stessa del Fratino oltre che di tutte le altre specie, quali Corriere piccolo (Charadrius dubius) e Tartaruga marina (Caretta caretta), le cui nidificazioni e lo stato della popolazione sono strettamente legate allo stato di salute degli arenili sabbiosi.
Le attività antropiche più impattanti per il fratino e le specie sopra citate sono:
- pulizie meccaniche delle spiagge;
- libero accesso a veicoli quali fuoristrada, quad e moto;
- introduzione di cani non tenuti al guinzaglio
- movimentazione di grandi banchi di sabbia
Sono attività già vietate che molti Comuni e stabilimenti balneari purtroppo ignorano e non rispettano per modificare la spiaggia e consentire una migliore fruizione turistica.
Il fratino è un indicatore ecologico dello stato di salute delle nostre spiagge, la sua presenza ci ricorda che gli arenili possono essere altro oltre ad aree adibite per relax e divertimento.
Infatti, tali ambienti sono un ecosistema complesso e dall’equilibrio molto delicato: proteggere il fratino significa proteggere l’intero ecosistema costiero, che non vuole spiagge perfettamente piatte e prive di vegetazione e detriti organici.
Ricordiamo che la presenza del fratino è tra l’altro uno dei parametri per l’assegnazione della Bandiera Blu. Quindi una gestione della spiaggia corretta e poco impattante e la conseguente presenza di specie rare e minacciate, sarebbero esempio di un’amministrazione virtuosa, che promuove un turismo diverso, aggiungendo all’aspetto ludico e ricreativo una maggiore valorizzazione dell’ambiente, del quale anche la specie umana è parte integrante e dovrebbe essere proprio interesse mantenerlo in buono stato di salute.
“Facciamo appello alle Istituzioni preposte e a tutti i cittadini che vogliano partecipare a questa attività di monitoraggio e sensibilizzazione volta alla salvaguardia della specie e del nostro territorio costiero: è benvenuto chiunque voglia unirsi e collaborare con noi - spiegano i volontari Lipu - in un’ottica di citizen science, che possa monitorare e proteggere questa straordinaria specie.”
Al nostro appello hanno già risposto diversi volontari e due associazioni, il Circolo Ibis di Crotone e l’associazione Auser di Ardore che daranno un importante contributo nelle rispettive zone.
“La conoscenza e la consapevolezza all’interno di una rete ampia di persone - concludono ancora i volontari impegnati in questa attività - può essere un’arma efficace contro le deturpazioni, le opere inutili, gli eventi dannosi, gli illeciti ambientali e gli interessi economici di pochi”.
Riattivata la webcam della Lipu sul nido di Cicogna bianca in Calabria
Lo scorso anno, con oltre 180mila visualizzazioni in sei mesi, ha regalato emozioni uniche
Dopo uno stop di 5 mesi la webcam della Lipu, posizionata su uno dei 34 nidi di Cicogna bianca presenti in Calabria, torna a trasmettere immagini live. Ad annunciarlo è oggi l’associazione ambientalista, proprio in coincidenza con l’arrivo della coppia dai quartieri di svernamento africani.
La camera è di qualità superiore rispetto a quella installata a febbraio dello scorso anno e soprattutto è dotata di sonoro: in questo modo darà la possibilità di ascoltare il caratteristico battito del becco (bill clattering) che le cicogne solitamente eseguono per rafforzare il legame di coppia e difendere il territorio. Una caratteristica, questa, che aggiunge valore alle meravigliose immagini che sarà in grado di regalarci anche quest’anno.
Questa nuova webcam è stata acquistata grazie alla generosità di soci e donatori che hanno risposto alla campagna raccolta fondi lanciata nei mesi scorsi dalla sezione Lipu di Rende e soprattutto grazie a tre aziende che hanno risposto in maniera generosa per l’acquisto e il successivo mantenimento dei costi di gestione: la società Agricola Mazza, nella cui proprietà di Luzzi (CS) ricade il nido, Link Telecomunicazioni con sede in Rende ed e-distribuzione che con la squadra Blue Team di Rende ne ha curato l’installazione.
“La webcam, come avvenuto lo scorso anno, - spiega Roberto Santopaolo, delegato della Lipu di Rende - fornirà riprese live in tempo reale semplicemente cliccando su un link e chiunque, da qualsiasi parte del mondo, potrà collegarsi e ricevere sul proprio PC di casa o sul telefonino scene di vita naturale di una coppia di Cicogna bianca al nido in Calabria.
“In questo periodo, ad esempio, si potranno seguire le fasi di corteggiamento e successivamente la deposizione delle uova, l’amorevole cura da parte degli adulti nell’allevare i pulcini sino all’involo”.
Le immagini consentiranno di acquisire anche informazioni scientifiche sulle attività della coppia al nido, sull’alimentazione, sui tempi di arrivo degli adulti durante la presenza dei pulli. L’iniziativa consentirà anche a naturalisti e volontari della Lipu di effettuare delle lezioni frontali sulla Cicogna bianca direttamente nelle classi scolastiche semplicemente collegandosi al link, uno strumento dunque di grande valore didattico oltre che protezionistico. E in effetti il nido con questo sistema sarà monitorato e controllato H24 da atti vandalici o di bracconaggio, atti che si sono purtroppo verificati in alcuni siti negli anni passati.
“Lo scorso anno, in sei mesi di attività, - prosegue Santopaolo - la webcam ha avuto oltre 180mila visualizzazioni con una media di circa 1.000 visualizzazioni al giorno. È stato un percorso unico e straordinario condiviso con migliaia di persone collegate in diretta streaming da varie parti d'Italia e del mondo che ci hanno accompagnato in questa straordinaria avventura.
Ed è grazie alla generosità di singole persone e aziende che hanno creduto in questo progetto - conclude il delegato di Rende - che anche quest’anno si potrà assistere per intero al nuovo ciclo riproduttivo di questa bellissima specie. Basta un click
WEBCAM LIPU: UNA MERAVIGLIOSA, STRAORDINARIA AVVENTURA!
COMUNICATO STAMPA
La Lipu Rende lancia una campagna raccolta fondi
Installata il 27 febbraio scorso su uno dei 34 siti di Cicogna bianca presenti in Calabria la webcam Lipu, la prima in Italia installata in Calabria, ha trasmesso immagini inedite ed esclusive di una coppia di Cicogna bianca al nido.
L’iniziativa è stata resa possibile grazie ad una partnership tra LIPU, e-distribuzione, l'Azienda agricola Mazza di Luzzi (CS) e Link Telecomunicazioni srl, che hanno sostenuto gran parte dei costi iniziali.
Questa webcam ha accompagnato migliaia di persone in una straordinaria, meravigliosa avventura riprendendo H24 le varie fasi riproduttive al nido, il corteggiamento, la deposizione delle uova, la loro schiusa, la cura dei genitori verso i pulcini, il primo involo. Ha regalato immagini stupende, emozioni indescrivibili, ha fatto stringere amicizie tra le persone entusiaste di questa iniziativa. E soprattutto ha permesso di raccogliere molte informazioni scientifiche sulla biologia della specie. È stato un percorso unico e straordinario condiviso da migliaia di persone collegate in diretta streeming da varie parti d'Italia e del mondo.
Ha consentito, inoltre, ai volontari Lipu di effettuare lezioni frontali sulla Cicogna bianca direttamente nelle classi scolastiche semplicemente collegandosi al link, uno strumento dunque dall’alto valore didattico oltre che protezionistico. È stato infatti anche uno dispositivo utile di sorveglianza che ha consentito di salvare la vita ad uno dei due cicognini della nidiata quando un filo di nylon, attorcigliatosi attorno alla zampa, stava per strozzare il tarso. Per fortuna le immagini trasmesse in diretta hanno consentito ai volontari Lipu di allertare in tempo utile l’unità operativa di e-distribuzione competente per il territorio di Luzzi che è prontamente intervenuta salvando la piccola cicogna dalla morsa mortale.
Essendo la cicogna una specie migratrice, il nido ora è vuoto, la webcam pertanto è stata disattivata anche per limitare i costi di gestione. Verrà riattivata a febbraio del prossimo anno, ovvero all'inizio della nuova stagione riproduttiva e la sezione di Rende vorrebbe sostituirla con una a più alta definizione, che possa anche trasmettere i suoni così da ascoltare il caratteristico battito del becco (bill clattering) udibile anche a grande distanza e che le cicogne solitamente eseguono per rafforzare il legame di coppia e difendere il territorio. Un dettaglio questo non trascurabile perché darebbe più valore alle immagini trasmettendo in questo modo scene di vita naturale più complete e coinvolgenti.
Per consentire l'acquisto della nuova webcam e le spese di gestione, ovvero l'abbonamento streeming mensile, la Lipu Rende ha deciso di lanciare una campagna raccolta fondi.
Chiunque voglia contribuire può farlo versando una donazione volontaria sul codice Iban della sezione Lipu di Rende: IT60Q0306909606100000165022
o tramite paypal https://www.lipurende.it/sostienici/fai-una-donazione.html
specificando “donazione per acquisto webcam 2023”.
“Siamo sicuri, concludono i volontari Lipu, che la generosità delle persone ci consentirà di raggiungere l'atteso obiettivo per continuare insieme questa meravigliosa, straordinaria avventura.”
GAZZA MARINA APPESA ALL’AMO E FATTA DONDOLARE COME IN UN GIOCO
COMUNICATO STAMPA
È QUANTO ACCADUTO SULLE COSTE CALABRESI E DOCUMENTATO IN UN VIDEO PUBBLICATO SUL WEB.
LIPU: “SI INDENTIFICHI L’AUTORE DELL’INQUALIFICABILE GESTO DI VIOLENZA”
Suscita rabbia e sgomento il contenuto di un video pubblicato ieri da alcuni media online calabresi nel quale si vede un pescatore catturare all’amo un raro esemplare di gazza marina (alca torda) e, anziché soccorrerlo e affidarlo a un centro specializzato, lo fa penzolare per un periodo di tempo prolungato infliggendogli enormi sofferenze.
Ad affermarlo è la Lipu che spera si possa identificare al più presto il responsabile di questo inqualificabile gesto di violenza e maltrattamento contro la fauna selvatica.
La gazza marina è un uccello pelagico che nidifica sulle scogliere a picco dell’Europa nord-occidentale, in inverno si allontana dal suo areale riproduttivo disperdendosi nell’atlantico settentrionale spingendosi sino al mediterraneo occidentale.
In Italia alcuni individui si possono osservare durante il periodo invernale nel mar ligure, mentre è molto raro vederla in altre regioni. Quest’anno invece sono giunte diverse segnalazione da varie regioni d’Italia anche quelle più a sud come Calabria e Sicilia. Difficile capire al momento le dinamiche di questi spostamenti se dovuti a condizioni climatiche o mancanza di risorse ittiche di cui la specie si nutre.
E’ peraltro di pochi giorni fa il ricovero di un esemplare di questa specie giunto in ipotermia, al Centro recupero uccelli marini e acquatici (Cruma) che la Lipu gestisce a Livorno: l’esemplare è in cattive condizioni di salute ma gli operatori del centro stanno prestando le cure necessarie e sperano, appena sarà possibile, di restituirlo al mare.
“Quello che abbiamo visto nel video pubblicato sul web è sintomo di una scarsissima sensibilità e di una preoccupante incompetenza nell’approccio alla fauna selvatica – dichiara Marco Gustin, responsabile Specie e ricerca della Lipu - E’ scandaloso che ancora oggi ci siano personaggi, perlopiù dediti ad attività di pesca, che non sono in grado di sapere cosa occorre fare in caso di ritrovamento di uccelli feriti o in difficoltà. Il caso clamoroso della gazza marina del video lo sta a dimostrare. Si faccia chiarezza sulla vicenda e si identifichi al più presto il responsabile di questa violenza insensata”.
La Lipu invita inoltre tutti i cittadini a segnalare eventuali osservazioni e nel caso di ritrovamenti di individui in difficoltà di informare tempestivamente la Lipu stessa, il più vicino centro recupero e le autorità competenti in materia.
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