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Cicogna bianca (Ciconia ciconia)

a Cicogna bianca è un uccello inconfondibile per le sue grandi dimensioni; il piumaggio è bianco con le remiganti nere mentre il becco e le zampe sono di colore rosso arancio. Gli occhi grigi sono circondati da pelle nuda scura e sembrano quindi tagliati a mandorla. Il becco, lungo sino a 20 cm, è forte ed appuntito e risulta così particolarmente adatto alla caccia di prede medio-piccole.

 

 

Identificazione:

la Cicogna bianca è un uccello inconfondibile per le sue grandi dimensioni; il piumaggio è bianco con le remiganti nere mentre il becco e le zampe sono di colore rosso arancio. Gli occhi grigi sono circondati da pelle nuda scura e sembrano quindi tagliati a mandorla. Il becco, lungo sino a 20 cm, è forte ed appuntito e risulta così particolarmente adatto alla caccia di prede medio-piccole. In volo assume una posizione allungata con il collo disteso in avanti e le lunghe zampe che sporgono dalla coda. Posata arriva ad una altezza di 115 cm, mentre in volo l’apertura alare può raggiungere i due metri. Il peso varia dai 2-3 kg delle femmine più piccole, ai 4,4 kg dei maschi più grandi. I giovani sono distinguibili per il colore più scuro del becco e per le remiganti marrone.

Habitat:

La Cicogna bianca frequenta diversi tipi di ambienti aperti: paludi, terreni alluvionali, praterie erbose. Le zone agricole coltivate con sistemi non intensivi, con filari d’alberi e la presenza di canali, sono anch’esse un habitat gradito alla specie. Nidifica volentieri presso centri abitati, sui tetti delle case o su manufatti come torri, camini, campanili o tralicci d’alta tensione.

Alimentazione:

La Cicogna bianca si nutre in prevalenza di animali che caccia camminando sul terreno, nell’erba alta o nell’acqua. Cattura prede diverse, a seconda della disponibilità quali insetti, vermi, molluschi, anfibi ma anche pesci, rettili, piccoli uccelli e mammiferi.

Nido:

E’ una struttura molto voluminosa, spesso usata per diversi anni, formata da rami di varie dimensioni e imbottito internamente con materiale vegetale, penne e rifiuti di vario genere. Solitamente è il maschio che procura il materiale, mentre la femmina costruisce il nido che può essere completato in soli otto giorni di intenso lavoro.


 

Stagione riproduttiva:

Inizia alla fine di marzo e dura sino alla fine di aprile al sud, mentre al nord è postecipata di circa quindici giorni. Vengono deposte da 3 a 5 uova, incubate da entrambi i sessi per 29-30 giorni. La prole, inetta e coperta di piumino bianco alla nascita, è accudita da entrambi i genitori. I giovani lasciano il nido a 53-55 giorni ma vengono nutriti ancora dai genitori per un paio di settimane.

Distribuzione:

In Europa la Cicogna bianca è presente in gran parte dell’Europa esclusi Gran Bretagna e Penisola Scandinava.

Negli ultimi decenni la popolazione europea ha subito un calo notevole (più del 50% negli ultimi 40 anni) a causa delle trasformazioni ambientali e dell’uso indiscriminato di pesticidi. In Italia la specie è da considerarsi come migratrice regolare e nidificante irregolare anche se da alcuni anni sono sempre più numerose le coppie che si riproducono in Piemonte, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia; recentemente nidificazioni sono avvenute anche in Toscana, Lazio, Campania, Sicilia e Calabria. In quest’ultima regione la prima nidificazione accertata è stata nel 1992 nella Piana di Sibari seguita da altre sporadiche nidificazioni negli anni successivi. Solo dal  2001 la specie ha iniziato a riprodursi  regolarmente tutti gli anni, passando da una a cinque coppie nidificanti.

Migrazione:

La Cicogna bianca è un migratore a lungo raggio e con il sopraggiungere dell’autunno le famiglie si riuniscono in grandi stormi e iniziano la migrazione che li porterà nel sud Africa. Spettacolari sono i passaggi sugli Stretti del Bosforo, di Gibilterra e in misura minore, su quello di Messina. L’Italia viene attraversata due volte l’anno da molte cicogne in migrazione che nidificano in Germania, Olanda, Svizzera e la migrazione primaverile è quella più numerosa.

 

Problemi e minacce

Grazie alla sua abitudine di nidificare in strutture di origine antropica, la Cicogna è entrata in molte leggende e in tutti i Paesi da sempre la specie è considerata di buon auspicio, simbolo di felicità, fecondità, fortuna, portatore di nuova vita.

In realtà l’uomo ha vissuto da sempre vicino a questo animale fino a quando non ha esagerato con i suoi comportamenti di “dominatore” della natura e l’ha ridotto, in Italia, all’estinzione. Mentre in gran parte dell’Europa la Cicogna è presente, (anche se in diminuzione), nel nostro Paese si è estinta da oltre 300 anni. Il declino della Cicogna bianca, che ha interessato tutta l’Europa e l’Italia in particolare, è imputabile principalmente alla distruzione e al degrado del suo habitat; infatti la campagna intensamente coltivata trasformata in monocoltura, l’eliminazione delle siepi, delle zone umide, rende difficile la sopravvivenza a questa ed altre specie di animali selvatici, in quanto una agricoltura piatta provoca la progressiva perdita di biodiversità a danno di quelle specie che, come la Cicogna, sono estremamente esigenti. A questo bisogna aggiungere l’uso massiccio e sconsiderato di pesticidi in agricoltura che si ripercuote direttamente sulle prede delle cicogne. Inoltre tralicci e linee elettriche sono delle vere e proprie trappole mortali per questa ed altre specie di medie e grandi dimensioni.

Pur essendo tutelata dalla legge, e considerata una specie superprotetta, atti di bracconaggio nei confronti di questo animale sono, purtroppo, ancora frequenti e questa causa in particolare ha impedito la costituzione e il mantenimento di popolazioni nidificanti fedeli al territorio. Nonostante tutto L’Italia, però, è stata costantemente interessata dalla presenza di Cicogne, sia durante la migrazione primaverile che quella autunnale e a partire dagli anni cinquanta sono stati registrati alcuni spontanei tentativi di nidificazione nel settore occidentale della Pianura Padana, nella maggior parte dei casi con esito infausto a causa dell’intervento dell’uomo. Solo a partire dal 1985, anno di attivazione del primo Centro di riproduzione della Cicogna bianca a Racconigi, si è potuto assistere ad un lento ma costante incremento della popolazione nidificante e sono sempre più ripetute le segnalazioni di nidificazione dal Piemonte alla Sicilia.

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